18/02/2016 - A CUBA LA FORTE INTESA TRA ROMA E TERZA ROMA
Su che cosa hanno concordato papa Francesco e il patriarca Kiril nel loro storico incontro nella capitale di Cuba, L’Avana? Ripercorriamo sinteticamente i punti espressi nella dichiarazione congiunta.

1. Innanzitutto le due autorità del mondo cristiano si sono definite come “fratelli nella fede cristiana”.
2. Hanno espresso gioia per il crescere della fede cristiana nel continente americano. Chiaramente il primo riferimento è proprio a Cuba, che oggi conserva la sua forma politica socialista, ma in uno spirito di conciliazione con i valori cristiani del popolo.
3. Hanno fatto riferimento alle radici comuni: un millennio di cristianità unita prima che intervenisse lo scisma tra Oriente e Occidente.
4. Forte preoccupazione per le persecuzioni dei cristiani nel mondo: “In molti paesi del Medio Oriente e del Nord Africa i nostri fratelli e sorelle in Cristo vengono sterminati per famiglie, villaggi e città intere. Le loro chiese sono devastate e saccheggiate barbaramente, i loro oggetti sacri profanati, i loro monumenti distrutti. In Siria, in Iraq e in altri paesi del Medio Oriente, constatiamo con dolore l’esodo massiccio dei cristiani”.
5. Si richiede una forte azione internazionale per fermare il caos e la guerra in atto in Siria e nel Medio Oriente. Ma la pace in Medio Oriente può solo essere “il frutto della giustizia”. Quindi si fa appello alle forze che si impegnano nella lotta al terrorismo per una azione prudente e responsabile.
6. Si fa appello al dialogo interreligioso, contro ogni strumentalizzazione violenta del nome di Dio.
7. Un riconoscimento della straordinaria rinascita del sentimento religioso in Russia e nell’Est Europa: “Nell’affermare l’alto valore della libertà religiosa, rendiamo grazie a Dio per il rinnovamento senza precedenti della fede cristiana che sta accadendo ora in Russia e in molti paesi dell’Europa orientale, dove i regimi atei hanno dominato per decenni. Oggi le catene dell’ateismo militante sono spezzate e in tanti luoghi i cristiani possono liberamente professare la loro fede. In un quarto di secolo, vi sono state costruite decine di migliaia di nuove chiese, e aperti centinaia di monasteri e scuole teologiche. Le comunità cristiane portano avanti un’importante attività caritativa e sociale, fornendo un’assistenza diversificata ai bisognosi. Ortodossi e cattolici spesso lavorano fianco a fianco. Essi attestano l’esistenza dei fondamenti spirituali comuni della convivenza umana, testimoniando i valori del Vangelo”.
8. Nello stesso tempo si esprime dolore per la deriva laicista delle società occidentali: “constatiamo che la trasformazione di alcuni paesi in società secolarizzate, estranee ad ogni riferimento a Dio ed alla sua verità, costituisce una grave minaccia per la libertà religiosa. È per noi fonte di inquietudine l’attuale limitazione dei diritti dei cristiani, se non addirittura la loro discriminazione, quando alcune forze politiche, guidate dall’ideologia di un secolarismo tante volte assai aggressivo”.
9. Si esprime anche pacatamente perplessità per una esaltazione sfrenata del sedicente “multiculturalismo” che sull’onda di processi sregolati rischia di sfigurare l’identità del nostro continente: “invitiamo a rimanere vigili contro un’integrazione che non sarebbe rispettosa delle identità religiose. Pur rimanendo aperti al contributo di altre religioni alla nostra civiltà, siamo convinti che l’Europa debba restare fedele alle sue radici cristiane”.
10. Si afferma nello stesso tempo la necessità di porre attenzione alle esigenze di migranti e rifugiati. “Le Chiese cristiane sono chiamate a difendere le esigenze della giustizia, il rispetto per le tradizioni dei popoli e un’autentica solidarietà con tutti coloro che soffrono”.
11. Si rivendica il valore della famiglia naturale e feconda. “La famiglia è il centro naturale della vita umana e della società. Siamo preoccupati dalla crisi della famiglia in molti paesi. Ortodossi e cattolici condividono la stessa concezione della famiglia”.
12. Si ribadisce il valore della vita. “Milioni di bambini sono privati della possibilità stessa di nascere nel mondo. La voce del sangue di bambini non nati grida verso Dio (cfr Gen 4, 10)”.
13. Si auspica la piena armonia tra comunità cattoliche e ortodosse e si rigetta il metodo annessionista dell’uniatismo, in passato praticato dal sede apostolica di Roma: “Oggi è chiaro che il metodo dell’“uniatismo” del passato, inteso come unione di una comunità all’altra, staccandola dalla sua Chiesa, non è un modo che permette di ristabilire l’unità”.
14. Si auspica il superamento dello scisma in atto in Ucraina tra fedeli ortodossi, secondo una forma che sia adeguata alle “basi delle norme canoniche”.
15. La dichiarazione che esordisce con un appello al comune Dio Trinitario Padre Figlio e Spirito Santo si conclude con una esortazione a Maria Madre di Dio: “Sotto il riparo della tua misericordia, ci rifugiamo, Santa Madre di Dio”.
Alfonso Piscitelli
Sergey RAZOV, Ambasciatore Straordinario e Ministro Plenipotenziario della Federazione Russa in Italia con Avv. Marco GINESI, Console Onorario della Federazione Russa di Ancona.
Офиц.аккаунт Посольства РФ в Италии и Сан-Марино/Account ufficiale dell'Ambasciata di Russia in Italia e San Marino/Embassy of Russia to Italy & San Marino
Chiese Ortodosse Russe in Italia